A cura di Francesca Di Ventura
Un confortevole salottino bianco, alle cui spalle scorrono immagini di Londra e dell’Ambasciata Italiana, una cover band dei Beatles, posti a sedere –e in piedi-, un tavolino che ospita le copie di un libro, scale che conducono ad una cantina.
Questa la fotografia di sabato pomeriggio scorso che ha visto svolgersi tra le mura di una location d’eccezione, il Palazzo Mancinelli (già Cialli-Mezzaroma) in Piazza San Francesco a Sutri, un evento culturale che ha incontrato il consenso unanime e compiaciuto dei presenti.
Traendo spunto dalla presentazione dell’ultimo lavoro da scrittore, “Qui Londra”, del Generale Vito Di Ventura, autore di libri di successo quali “Vita da pendolare” e “Una storia bagnata di salsedine”, la discussione si è animata divenendo un vero e proprio dibattito sulle diversità culturali tra Italiani ed Inglesi.
Il sapiente ed elegante anchorman dell’evento, Riccardo Limitone, ha tenuto le fila della serata ottimizzando gli interventi di lettura dei passi del libro, quelli musicali offerti dai talentuosi Strawberry Fields, e le domande degli astanti.
Addetto Militare a Londra tra il 2001 ed il 2004, il Gen. Vito Di Ventura ha raccolto episodi di vita di quei 3 anni in forma epistolare, verso il suo amico Gen. Claudio Graziano (attuale Capo di SME e già nominato prossimo Capo di Stato Maggiore Difesa), che ricopriva al tempo la medesima carica di Addetto Militare presso l’Ambasciata Italiana a Washington.
Tre anni di esperienze davvero multiformi, spazianti dal rapporto quotidiano con il fruttivendolo sotto casa all’evento straordinario della cena a palazzo dalla Regina. Il libro colpisce per genuinità e uno stile amabile, tra scene di ordinaria follia tra le mura di una famiglia che si ritrova (nonna compresa) a doversi adattare agli usi anglosassoni, e situazioni paradossali come la difficoltà quasi insormontabile di aprire un conto corrente bancario.
Pregevole il passo dedicato ad Amedeo Guillet, eroe quasi sconosciuto deceduto a 101 anni nel giugno 2010, che il Gen. Di Ventura ha avuto l’onore di incontrare durante il suo periodo di Addetto. Di Guillet, il celebre giornalista Indro Montanelli scrisse: «Se, invece dell’Italia, Guillet avesse avuto alle spalle l’impero inglese, sarebbe diventato un secondo Lawrence.
È invece soltanto un Generale, sia pure decorato di medaglia d’oro, che ora vive in Irlanda, perché lì può continuare ad allevare cavalli e (a quasi novant’anni) montarli. Quando cade e si rompe qualche altro osso (non ne ha più uno sano), mi telefona…».
“Qui Londra” non è solo una fotografia delle abitudini anglosassoni di inizio XXI secolo, ma un viaggio tra le emozioni ed i sentimenti che accomunano gli esseri umani ad ogni latitudine e longitudine. I costumi cambiano, le mode, le tendenze musicali passano, ma l’uomo resta se stesso con le proprie domande esistenziali.
Tra Inglesi e Italiani esiste da sempre un rapporto di odio-amore legato alla reciproca invidia in alcuni ambiti, come in quello della moda per i primi verso i secondi, e viceversa in quello della efficienza burocratica e capacità di team working. Modi differenti di esplicitare i propri talenti che se vissuti con consapevolezza e desiderio di bene comune rendono i popoli complementari, e legano le persone anche dall’altro capo dell’oceano, come i due amici addetti militari.
Il libro, edito da Herald Editore, è stato interamente revisionato, impaginato e stampato da Info Carcere, una cooperativa attiva nell’insegnamento di mestieri e professioni ai detenuti al fine del loro reinserimento sociale al termine della loro pena detentiva. Pertanto l’intero ricavato della vendita del libro verrà devoluto a tale Associazione.
La serata, che ha ricevuto il patrocinio del Comune di Sutri, organizzata dalle Associazioni Lukeri, Save the mill e Galleria Irtus, si è conclusa con la degustazione di prodotti tipici Sutriani nella pittoresca cantina del Palazzo.
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