Intervista di Ilaria Degl’Innocenti
I Sister, glam punk band di Stoccolma, torneranno presto in Italia, per la prima volta in un tour come headliner. Saranno il 20 febbraio a Torino, il 21 febbraio a Padova e il 22 febbraio a Milano.
La band ha alle spalle molte tournée di supporto a band famose, e questa sarà la loro prima volta come headliner. Alan ‘’Nemtheanga’’ Averill dei Primordial li scoprì attraverso il loro primo Ep, “Deadboys Making Noise”, e li fece firmare con la Metal Blade Records nel 2010. “Hated” è stato il loro primo full lenght, pubblicato nel 2011, e a gennaio 2014 fu rilasciato “Disguised Vultures”.
Cari Crow, il batterista, spiega e rivela dettagli riguardanti musica, concerti e nuovi progetti in studio.
Il vostro album si chiama Disguised Vultures. Lo consideri un’evoluzione?
Sì, assolutamente. Abbiamo lavorato come gruppo ed eseguito molte più registrazioni dal vivo, e Jamie ed io i testi: anche questa è stata un’esperienza nuova. E’ un album più massiccio e ruvido rispetto al primo, visto il modo con il quale è stato registrato, totalmente diverso. E’ a mio avviso vero e sano rock, che dimostra come una band deve essere, senza troppi fronzoli.
Quest’anno farete un tour vostro, da headliner. Come vi sentite?
Svolgere un tour come band headliner, dopo anni come gruppo di supporto ad altri, è una soddisfazione. Avremo un set più lungo e un mix di materiale che va dalle nostre ultime uscite discografiche agli albori. Il tour includerà alcuni festival, anche se la maggior parte delle date sarà di scena nei locali.
Potete dire di più in merito alla realizzazione dei video pubblicati?
Abbiamo pubblicato tre video ufficiali del nostro ultimo album. “Sick”, “My enemy” e “Slay Yourself”, tutti realizzati dal nostro amico di vecchia data Jimmy Johansson.
Tutti noi abbiamo preso parte alla realizzazione di questi video, fondamentalmente reali, ciò che vedi è ciò che siamo. Costi bassi, non produzioni hollywoodiane. Siamo noi che suoniamo sul palco o all’interno di un seminterrato pieno di sangue rappreso, maiali e persone nude.
Nell’autunno del 2013 avete registrato il follow-on di “Hated” con Martin Sweet e Linus Nirbrant. Com’è iniziata questa collaborazione?
Avevamo già lavorato prima con Martin. Sia in “Hated” che in “Deadboys Making Noise”, tanto che in lui abbiamo piena fiducia. Martin ci parlò del suo amico Linus e dei suoi studi: noi ne fummo colpiti. Fu una bella cooperazione.
Martin ha utilizzato una tecnica ben precisa lavorando su “Hated”? Quali sono state le principali differenze con “Disguised Vultures”?
Questo album e “Hated” sono stati realizzati con metodi diversi. Abbiamo lavorato tutti nello stesso studio alla parte musicale eseguendo live la maggior parte dei brani. E’ un lavoro molto più vivo e diretto, e mostra com’è un nostro live. “Hated” invece non è stato missato da Martin ed è stato registrato in un altro studio.
Come hai iniziato a suonare nei Sister?
Ho iniziato con altri componenti nel 2005-2006, ma niente di serio fino a quando non ho incontrato Jamie. Condividevamo la stessa inclinazione verso band come Kiss, WASP, Mötley Crüe e Guns N’ Roses, cosicché decidemmo di proseguire verso quella direzione e vedere che cosa sarebbe accaduto. Le cose andarono bene e presto ottenemmo un buon nome nella scena underground svedese.
Vi piace descrivere il vostro sound come un mix di influenze, ma avete generi più significativi per il vostro ultimo album?
Dico che le influenze sono le stesse, anche se questo ultimo lavoro è più duro. Non mi piace la suddivisione in generi, ho un’idea di quello che voglio da questa band ma non ho un nome per definirla. Il mio scopo è mischiare suoni massicci ad attitudini punk e metterci su del rossetto!
“My Enemy” e “Naked” sono in definitiva due canzoni accattivanti. Potete dire di più?
Questi sono i pezzi per me più significativi. Il testo di “My Enemy” mi venne in mente una notte quando letteralmente avevo in testa un vortice di pensieri e riflessioni sul modo in cui mi sentivo, su me stesso e un sacco di altre cose riguardo a come va oggi questo mondo malato. Vi è racchiuso il modo in cui volevo essere in quel momento. E’ forte e, allo stesso tempo, onesta. Sono anche veramente soddisfatto del video, realizzato in un modo così semplice. Cattura tutte le sensazioni caotiche che provavo .
“Naked” è stata scritta durante periodi bui. Composi la musica al piano, una notte, e le parole vennero subito dopo. La sensazione su questo pezzo era la visione di un raccapricciante Marilyn Manson che incontra un Alice Cooper. Il testo parla della lunga, difficoltosa battaglia che è la vita di tutti i giorni per ciascuno di noi.
Un messaggio per i tuoi fans italiani?
Sono davvero felice di tornare in questo paese. Le date in Italia sono state programmate all’ultimo, ma siamo stati contenti di essere riusciti ad organizzarle. Siamo stati accolti con entusiasmo fin dalla prima volta in cui vi abbiamo suonato, quindi non vediamo l’ora di tornare.
State programmando di tornare presto in studio?
Sì, dopo questo tour saremo concentrati al 100% sul nuovo album. Stiamo iniziando a lavorare su brani ed altro materiale molto promettente di prossima pubblicazione.