Il occasione dell’avvicinarsi delle date italiane con i suoi Philm, riproponiamo l’intervista di Francesca di Ventura a Dave Lombardo
Il talento gestito con consapevolezza e saggezza
Intervista di Francesca Di Ventura
Il grande talento comporta grandi responsabilità, verso i fan e i musicisti che possono identificarsi con te ed eleggerti come proprio idolo. Dave Lombardo è la prova evidente di come un talento incredibile possa essere gestito con consapevolezza e saggezza.
Hai iniziato da autodidatta. Quanto importante è a tuo giudizio studiare con un insegnante.
DL: I miei genitori non potevano permettersi di pagare lezioni di musica, ma la mia passione era più forte. Ascoltare album differenti mi ha aiutato a definire il mio gusto musicale e la mia conoscenza. La ricerca della conoscenza è sempre importante. Se si ha la possibilità di studiare, assolutamente va perseguita. Ad ogni modo, vi sono molti esempi di artisti autodidatti straordinari: Jimi Hendrix, Eric Clapton, solo per citarne una coppia. Forse se la musica è il tuo destino, essa trova il modo di arrivare a te.
Hai lavorato con artisti jazz, e con Lorenzo Arriga, in un progetto di musica barocca con ritmi rock. In che modo tale esperienza ti ha arricchito.
DL: Lavorare con Lorenzo è stato un grande onore. Mettere insieme oboe, flauto, organo, soprano: puoi solo imparare da artisti così, dal loro approccio alla musica. Cercano la perfezione, è stimolante. La sfida di fondere stili differenti è stata affascinante, ci è voluta molta cura.
Tra le band internazionali in cui hai militato, quali hai maggiormente nel cuore e perchè.
DL: I Phantomas erano molto vicini al mio cuore e al tipo di musica che amo. E’ stato fantastico far parte dei Bladerunner, e recentemente abbiamo suonato nuovamente insieme. E chiaramente, amo moltissimo la mia nuova band, i Philm.
Come si concilia una professione come la tua con la famiglia.
DL: I miei figli stanno crescendo ma nel passato, quando erano più piccoli, erano la mia priorità. La nascita del mio primo figlio è stato motivo per me per decidere di non andare in tournee con gli Slayer. Diedi loro i nove mesi interi di preavviso, ma decisero che non potevano fermarsi e così mi trovai fuori dalla band.
Cosa pensi del fatto che moltissimi grandi batteristi ti vedono come un riferimento? Parliamo di batteristi di band internazionali come Cannibal Corpse, Cradle of Filth, Avenged Sevenfold.
DL: Sono loro molto grato, penso che molti degli album che ho fatto nel corso degli anni abbiano fatto parte delle loro vite, del loro background musicale. Mi piace pensare che li ho influenzati perché possono sentire l’amore che metto in ciò che faccio.
Ti capita mai di ascoltare un batterista di una band emergente e pensare “ questo ragazzo ha qualcosa di speciale”.
DL: Batteristi talentuosi ve ne sono ovunque, il problema è che non è facile trovare una band che mi colpisca davvero. Sono tutte tanto simili.
Quali sono gli obiettivi principali dei Philm.
DL: Andare in giro a suonare, mostrando alla gente il potere di questa band. La risposta dell’audience sinora è stata ottima. Tutti si meravigliano di come 3 persone possano dar vita a musica tanto potente, siamo solo noi 3 sul palco ma il suono è così pieno e avvolgente. Abbiamo già materiale per un nuovo album, per il prossimo anno. La URD (la label dei Philm’s) sta facendo un ottimo lavoro.
Come vi siete incontrati.
DL: Conoscevo Gerry (Paul Nestler – voce & chitarra), dal 1995, poi ci siamo persi fino al 2010, quando ci siamo ritrovati. Pancho (Francisco “Pancho“ Eduardo Tomaselli – basso) venne da me a Los Angeles, durante una clinic di batteria.
Il titolo “Harmonic”, del vostro album precedente, gioca intenzionalmente con il nome della band, ed il significato della unione delle due parole, “Phil(m)harmonic”.
DL: Era decisamente intenzionale. Sai, i musicisti di questa band sono così abili, così talentuosi, che il suono che ne deriva dalla loro unione è così complesso, armonico.
Ti piace sperimentare.
DL: Un po’ troppo! Solitamente quando cerco un fill di batteria istintivamente vado per qualcosa di molto complesso, poi realizzo che non c’è affatto bisogno sia così complicato, così estremo.
Cosa c’è sulla cover di “Harmonic”.
DL: E’ una goccia che cade, il bordo di una goccia che cade. E’ la forza della natura che irrompe.
Cosa c’è di nuovo in “Fire From The Evening Sun”.
DL: Il nuovo album ha una produzione migliore, pezzi più concisi, meno improvvisazioni. Abbiamo tenuto tutto molto coeso. Avevamo bisogno di registrare un album in questo modo.
Come funziona il processo di scrittura nei Philm.
DL: Entriamo in studio, pranziamo, prendiamo il caffè, suoniamo e registriamo. Dopo ascoltiamo le registrazioni cercando per le parti migliori, che vengono tenute per essere lavorate. Quel che mi piace è che non ci sono frontiere, limitazioni. Di norma abbiamo le stesse sensazioni all’ascolto delle registrazioni e concordiamo su quel che va tenuto e quel che va scartato. Se non concordiamo, mi ascoltano. I miei ragazzi hanno fiducia in me. La maggior parte delle volte è solo una questione di una minima modifica per far funzionare il tutto.
In quale parte del mondo devi ancora portare le tue bacchette.
DL: Molti luoghi, ma il mio primo pensiero va al mio Paese (Cuba). Mi piacerebbe davvero tantissimo poter suonare per la mia gente.
Cosa ne pensi dell’Italia.
DL: Non vedo l’ora di visitare l’Italia con i Philm, suonare ai festivals, condividere con voi la gioia della musica.
Per info: https://www.facebook.com/PHILMOfficial