Recensione a cura di Pietro Cerquatti
Nel 2015 qualcuno potrebbe storcere un po’ il naso ad ascoltare questo tipo di sonorità, molto probabilmente non si è più avvezzi o abituati a del materiale così “vintage” ma forse è proprio questo il fascino dell’ultimo lavoro dei The Selfish Cales: Throw your watch to the water.
Terzo album autoprodotto della band torinese, si presenta come un salto nel tempo ovviamente a ritroso. Un viaggio tra la psichedelia ed atmosfere ben ricercate, suoni curati nei minimi dettagli.
Interessante la linea del basso, specie in alcuni momenti dove la batteria diventa ossessiva e ridondante. La parte ritmica riesce a creare un percorso sonoro coadiuvato dalle chitarre che a loro volta danno la possibilità alla voce di scivolare tra le note di tastiere ed organi. Le voci, forse non fruibili o apprezzabili già al primo ascolto, divengono piacevoli quando si riesce a seguirle e rincorrerle. Forse in alcuni momenti sembrano avventurarsi troppo in giochi canori che le fanno smarrire la strada.
Notevoli alcune scelte sonore che lambiscono atmosfere funk. Piacevoli le svolte orientaleggianti con l’utilizzo di strumenti etnici come il sitar e voci ovattate che si perdono nell’aria.
Il lavoro nella sua totalità è ben fatto con forte richiamo a determinati periodi storici, la cura con la quale è stato realizzato e la scelta azzeccata di strumenti e di sonorità lo rende sostanzialmente apprezzabile all’ascolto.
Tracklist
1. Sulphureous Haze
2. Soul Mates
3. Peacock Girl
4. Brighter Days
5. Throw Your Watch To The Water
6. Colours Of The Mind
7. I Believe In Magic
8. Mr. Hotpeach
9. Empathy
10. Some Warm Trails
11. Imaginary Journey
12. See Tomorrow’s Shores
Membri
Gabriel Cale – Vocals, Drums, Sitar
Andy Cale – Vocals, Guitar
Sarah Cale – Bass
Contatti
sito web: theselfishcales.com
facebook: facebook.com/theselfishcales
bandcamp: theselfishcales.bandcamp.com