Recensione a cura di Carmine Rubicco
Cambio radicale di direzione per i milanesi She was nothing con il loro nuovo Reboot, dal metal, che pure resta una robusta base, ad un mix tra Rock Elettronico e Drum and Bass. A 5 anni di distanza dal fortunato “Dancing Through Shadows” i nostri si ripresentano con 12 brani adrenalinici e godibilissimi. Per dare riferimenti stilistici si possono richiamare gli Apollo 440, ma meno caustici, o ancora, come afferma la stessa band, Modstep, uniti a melodie in stile Linking Park con chitarre potenti e qualche sferzata industrial. Il tutto passato attraverso una forte impostazione melodica e con diversi frangenti ‘aperti’ e leggeri come nel caso di Back to sleep. Di metal oltre ai suoni rimane la struttura dei pezzi arrangiati egregiamente. Ottima la produzione che ben sostiene ed enfatizza i brani grazie al mixing curato e accorto di Alessandro Bavo (Subsonica, LNRipley, Levante, Velvet). Buona la tecnica individuale della rinnovata line up. Un plauso va alla voce di Claudio Lobuono capace di creare linee melodiche efficaci e non scontate pur rimanendo di facile fruizione senza mai annoiare nè perdersi in sterili tecnicismi.
Un disco per menti aperte e per chi è in cerca di qualcosa di contemporaneo e assolutamente stimolante. Un lp per tutte le occasioni, da una festa affollata all’ascolto in cuffia. L’importante è che il volume sia alto.
Tracklist:
- Before It’s Too Late – Pt. I
- Can’t Stop These Things
- The Hunt
- Digging Under Your Skin
- Man VS Beast
- Brick After Brick
- Before It’s Too Late – Pt. II
- Back to Sleep
- B.S.O.D.
- Another Day, Another Way
- Cocoon
- Reboot
Line up:
Claudio Lobuono: Vocals
Augusto Boido: Bass & Guitars
Leonardo Musumeci: Synths & Keyboards
Davide Malanchin: Drums