Debutta in prima assoluta il 3 e il 4 dicembre al Teatro Furio Camillo, nell’ambito della Rassegna Battiti, SILENZIO ASSORDANTE, spettacolo multidisciplinare per la sensibilizzazione sul tema del femminicidio, diretto da Roberta Castelluzzo.
In occasione della giornata nazionale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre lo spettacolo verrà presentato in conferenza stampa, alle 18, presso la Biblioteca Laurentina- Centro Culturale Elsa Morante, da Roberta Castelluzzo e Alessandra Lanciotti della Compagnia MateriaViva.
SILENZIO ASSORDANTE si compone con una sequenza di azioni sceniche in forma di danza, di monologo o di atto di circo teatro, raccontando storie, tutte accomunate dall’identica sensazione di perdita della leggerezza, di impossibilità di parlare, dell’oppressione psicologica che costringe al silenzio.
Attraverso brevi racconti, movimenti danzati, azioni sceniche tra il pubblico, si porta in scena la negazione della soggettività della donna, procedendo via via ad illuminare i tratti comuni a tutte le storie: l’annientamento dell’identità, il ricatto economico, il soffocamento della dignità, la perdita della fiducia, e la perdita delle parole stesse per urlare il proprio dolore. Il linguaggio del circo contemporaneo e del teatro fisico, rendono più accessibile e leggibile una tematica così complessa e faticosa da affrontare.
La violenza sulle donne è un fenomeno in preoccupante crescita in Italia, ogni tre giorni una donna muore per mano di un uomo, spesso a lei vicino. Il progetto “Silenzio Assordante” intende promuovere una osservazione attiva, con uno spettacolo che coniughi atti performativi multidisciplinari (danza, teatro e tecniche circensi) per avvicinare il pubblico informando e sensibilizzando attraverso una forma di spettacolo capace di parlare in maniera emozionale su più livelli.
Il progetto nasce da una volontà comune di un gruppo di artiste che già in passato, confrontandosi sul tema specifico, hanno studiato e sperimentato azioni teatrali e di danza, azioni e studio che intendono ora convergere in un progetto di spettacolo completo ed articolato, nutrito, sul tema del “femminicidio”, che non può essere ridotto a devianza di maniaci o a un gesto inconsulto, un raptus inaspettato, addirittura un atto di amore”.
Teatro, circo, parola e corpo si fondono per raccontare storie che attraversano il dolore: sono silenzi che si chiedono il perché di tanto subire, sono storie reali, raccolte dalla cronaca, dai racconti di chi rimane, dai racconti di chi spezza il silenzio, sono storie vere che ci ricordano che “la violenza domestica non è un fatto privato, piuttosto un fatto che riguarda tutte e tutti. Lo spazio scarno e l’allestimento di sole luci e oggetti essenziali sono una scelta che valorizzerà il corpo stesso dei performer riportando l’occhio dello spettatore sempre sul focus della scelta tematica, il corpo femminile.
Lo spettacolo è una produzione della Compagnia Materiaviva.