Delicatezza. Questo il primo termine che viene in mente ascoltando Bello ma inutile, ultimo singolo del cantautore Sampaolo. Delicato è il mondo descritto dall’autore, delicato il modo, delicate le parole e la voce. Un modo di affrontare la vacuità del bello ma senza essere banali. La base è una una ballata nostalgica, a metà strada tra De Gregori e Dalla, orchestrale, con la tromba che accentua il sentimento di rammarico del testo. Il brano, come commenta lo stesso Sampaolo: ‘è una canzone sulla speranza e sulla solitudine. È un brano che riguarda gli ostacoli di tutti i giorni e come, in fondo, i grandi slanci abbiano molto meno significato e forza del saper vivere sul serio le cose che ti capitano quotidianamente‘. Come sempre, un singolo brano non può dare adito ad un punto di vista oggettivo sugli artisti. Quello che si può dire è che il nostro ben prosegue la strada intrapresa con Compleanno al Pigneto. L’attesa del disco nel suo insieme è sempre la sola strada per verificare se certi sprazzi di talento sono reali o solo, appunto, estemporanei.