Davvero inusuale, strano e stimolante il progetto Fiesta Alba. Prova, se ce ne fosse bisogno, è il nuovo singolo fatto in collaborazione con Welle. Musicalmente ci si aggira in meandri sospesi tra post punk e sperimentazione. La base è dissonante per la maggior parte del brano. Armonicamente non c’è melodia. Sono note lanciate per la creazione di un’atmosfera. A questo poi si aggiunga una parte synth e l’alchimia è composta. Per cercare di capire meglio potremmo richiamare alla mente i Primus più assurdi o CCCCP più sperimentali. Con la differenza che invece del basso è la chitarra a creare la base. Il basso si muove su coordinate proprie in continuo movimento.
Sulla medesima falsa riga la batteria. Un brano che per i musicisti risulta impegnativo nella sua riproposizione. La voce si poggia su tutto ciò senza una linea melodica precisa. Anch’essa è ‘fluida’. Passa da frangenti cantati a momenti urlati o recitati. Tutto a servizio dell’atmosfera generale. Il titolo del brano è Laundry. E ascoltandolo si ha davvero l’impressione non tanto di essere in una lavanderia quanto direttamente in una lavatrice. L’andamento della canzone è ipnotico come se si fosse dentro un cestello che gira, prima lentamente, poi in maniera sempre più veloce.
Nel frattempo fuori dall’oblo si alternano personaggi di ogni tipo. Servono diversi ascolti, anche se si tratta di una canzone sola, per entrare nel mood giusto per poterla capire. Le capacità tecniche della band sono ben evidenziate dall’insieme. Nessun virtuosismo ma un perfetto incastro delle parti.
Come sempre un brano solo non basta a dare un punto di vista che sia esaustivo ed esauriente. Quello che possiamo dire è che se queste sono le premesse del disco dei Fiesta Alba non ci si può aspettare altro che qualcosa di molto molto interessante. Potrebbe essere uno dei dischi più originali ascoltati fino ad ora. Ma non precorriamo i tempi. Aspettiamo pazientemente.