Il contesto storico e culturale del 1980
Il decennio non inizia nel migliore dei modi: prendendo spunto dall’invasione russa in Afghanistan, il presidente americano Jimmy Carter comunica che gli Stati Uniti boicotteranno le prossime Olimpiadi estive di Mosca, invitando le altre Nazioni a seguire il suo esempio. 61 Paesi aderiscono al boicottaggio: l’Italia lo fà a metà, non inviando in Russia gli atleti appartenenti alle forze armate o a corpi militari.
Il 24 aprile, la prima seria crisi internazionale: finisce in tragedia il tentativo di un commando di liberare gli ostaggi americani in mano al regime di Teheran. Otto soldati muoiono nell’operazione, e il disastro sarà la causa principale della mancata rielezione di Carter l’autunno successivo. Il quarantesimo Presidente degli Stati Uniti sarà l’ex attore Ronald Reagan.
Il monte St.Helen distrutto nell’eruzione
Il 18 maggio, dopo un sonno di oltre un secolo, il Monte St.Helen erutta in modo disastroso, lanciando cenere nel cielo fino a 5 chilometri di altezza. La montagna viene rasa al suolo dal disastro.
John Lennon
Al termine di un anno che ha visto tra l’altro la morte del Maresciallo Tito, che nel bene o nel male aveva retto le sorti della Jugoslavia per 40 anni, muore ucciso da un fan pazzo anche John Lennon, il leader dei Beatles e una delle figure più importanti della vita culturale dell’epoca. Ci lascia i suoi indimenticabili capolavori e un messaggio di pace universale, “Imagine”.
Il premio Nobel per la chimica va a Berg, Gilbert e Sanger, per i loro studi sulla struttura del DNA, “Time” nomina uomo dell’anno il neopresidente americano Ronald Reagan. La popolazione del mondo tocca quota 4.434.682.000, un milione di lire del 1980 varrebbe oggi circa 2.300 euro.
“Canadian caper” è il nome in codice dell’operazione segreta orchestrata dall’agente della CIA Tony Mendez con l’aiuto determinante dell’ambasciatore canadese a Teheran, Ken Taylor, grazie alla quale sei diplomatici statunitensi, sfuggiti ai raid degli studenti di khomeini all’ambasciata dell’anno primo, riuscirono a tornare sani e salvi in patria, spacciandosi per la troupe di un film di fantascienza che non sarebbe mai stato girato.
“Argo”, questo il titolo (e che poi sarebbe stato fatto oltre 30 anni dopo proprio per raccontarne la storia). In una drammatica corsa sul filo del rasoio, Mendez e i sei riuscirono a imbarcarsi su un volo Swissair e a prendere letteralmente il volo verso la libertà, proprio quando il cerchio delle ricerche intorno a loro si stava stringendo.
IN ITALIA
È un anno triste anche in Italia: nel giorno della befana viene assassinato Piersanti Mattarella, presidente della regione Sicilia che stava cercando di riformare con criteri di meritocrazia, evidentemente invisi ai mandanti dell’omicidio.
A febbraio le brigate rosse uccidono in un attentato all’università La Sapienza Vittorio Bachelet, vicepresidente del CSM, mentre a giugno un DC9 dell’Itavia esplode sopra i cieli di Ustica, per cause che 40 anni dopo non sono ancora state chiarite.
Muoiono i 77 passeggeri e i 4 membri dell’equipaggio, in una delle pagine più buie della mala politica italiana. Il 2 agosto, l’attentato più vigliacco della storia della Repubblica italiana provoca la morte di 85 persone alla stazione di Bologna, quando una bomba fà crollare un’intera ala della stazione.
Il 23 novembre un fortissimo terremoto investe un’ area di 17.000 Kmq. tra Irpinia e Basilicata: le cifre della tragedia sono pesantissime: 3.000 morti, oltre 10.000 feriti, quasi 300.000 senzatetto.
Arte e spettacolo
“Kramer contro Kramer” sbanca la notte degli Oscar, vincendo 5 statuette: miglior film, regia, attore protagonista (Dustin Hoffmann), attrice non protagonista (Meryl Streep) e sceneggiatura.
L’allucinato “Apocalypse now” si ferma all’Oscar per la fotografia (all’italiano Storaro) e per il suono. “Alien” vince gli effetti speciali, “All that jazz” vince 4 Oscar e la Palma d’oro a Cannes.
Esce nelle sale il secondo episodio della saga di Guerre Stellari: “L’impero colpisce ancora”, che guadagnerà oltre 500 milioni di dollari in tutto il mondo. In campo televisivo, il 1° giugno un’emittente di Atlanta comincia le trasmissioni: nasce la CNN, che rivoluzionerà il modo di fare giornalismo negli anni a seguire.
Le Olimpiadi di Mosca, segnate dal pesante boicottaggio dei Paesi occidentali, portano all’Italia 8 medaglie d’oro: su tutte, quella di Mennea nei 200 metri e di Sara Simeoni nel salto in alto. Intanto, alle Olimpiadi invernali di Lake Placid si era registrata la clamorosa vittoria della squadra americana di hockey, formata da studenti universitari, sul colosso russo: “The miracle on ice”.
La Germania vince gli Europei di calcio, organizzati in Italia: i giornali cominciano a scrivere il “de profundis” di Bearzot. Il Nottingham Forest di Shilton vince la coppa dei campioni. Interrompendo un digiuno di 9 anni, l’Inter di Bersellini e Beccalossi è Campione d’Italia.
I Blondie sbancano le top-ten con “Call me”, mentre “The wall” dei Pink Floyd è l’album dell’anno. Esce nelle sale un filmetto francese senza tante pretese: “Il tempo delle mele”.
Diventerà film generazionale, con la zuccherosa “Reality” ad imperversare in tutte le feste di compleanno. Arriva anche in Italia la geniale invenzione di un matematico ungherese: il cubo di Rubik, che toglierà il sonno a un’intera generazione.
Ma quanto poteva essere difficile, diranno gli scafati figli del 2000? Un cubo di 6 lati, ogni lato 9 quadratini colorati? Beh, figli della playstation, sappiate che le combinazioni possibili in cui il malefico cubo poteva trovarsi sono 43,252,003,274,489,856,000 (!!), una sola quella giusta, con tutti i lati colorati! E c’era chi lo risolveva tutto in meno di 25 secondi!!
In questo contesto nascevano i Rain
I RAIN sono nati nel 1980, quando l’unica descrizione possibile per la loro musica era semplicemente “heavy metal”. La loro carriera artistica ha attraversato diversi cambi di stile, ma la passione per l’hard rock più fisico, lascivo e metallico ha finalmente trovato la strada di casa.
Nonostante il loro ultimo album Spacepirates risale al 2016 e la band abbia affrontato un doppio cambio di formazione l’anno successivo, i RAIN non hanno mai rallentato la loro attività sul fronte live, affermandosi come una delle band più intramontabili e coerenti dell’heavy metal italiano ed europeo scena.
Oggi il gruppo bolognese è tornato in sella, affidandosi all’instancabile determinazione del veterano chitarrista Amos The Snake, a cui nell’ultimo decennio si sono aggiunti il bassista King Gabry, il batterista Gunner, il cantante Evil Mala e il chitarrista solista Freddy V.
Nonostante abbia vissuto diverse fasi creative in una carriera così lunga, lo stile dei RAIN si è evoluto anno dopo anno in un hard’n’heavy energico, irriverente e orientato alla strada, nel senso più genuino e rock’n’roll del termine. Un sound classico, ma mai nostalgico, che ha sempre saputo trarre ispirazione dalle più recenti evoluzioni della musica contemporanea.
La volontà della band di rimanere costantemente aggiornata in termini di produzione e influenze, infatti, ha permesso ai RAIN di spaziare con naturalezza dal power metal all’hard rock, incorporando i rami più pesanti del suono alternativo e focalizzando il processo creativo sull’eredità dei capisaldi della musica pesante.
Nel corso degli anni, punti di riferimento obbligatori come Motörhead, Judas Priest e Accept sono stati aggiornati sulla scia di un suono sempre più personale e versatile. I RAIN sono quindi diventati la band ideale per aprire concerti di artisti iconici (Paul Di’ Anno, Michael Schenker, Udo Dirkschneider e Yngwie Malmsteen), ma anche perfetti animali da festival, come chiaramente affermato dalle straordinarie esibizioni al Metal Camp nel 2005 e al Metalitalia Festival del 2019 (con Slayer, Anthrax, Children of Bodom, Gotthard, Hardcore Superstar e Phil Campbell).
Un percorso artistico spalancato a contaminazioni groove metal e street/glam rock fin dall’album Bigditch 4707 (1998, Eternal Shadows Records), che RAIN sviluppò ancora meglio nel successivo Headshaker (2002, Deadsun Records) e nel modern classic Dad Is Dead (2008, Aural Music). I tour europei e americani, a supporto rispettivamente di Blaze Bayley e dei mitici WASP, diventano l’ovvia conseguenza di questa crescita.
L’album Mexican Way (2013, Aural Music) ha soddisfatto l’esigenza di sperimentare con i suoni acustici, aprendo la strada alla partecipazione dei RAIN al Pistoia Blues 2015 (con The Darkness e Black Label Society). Quello era solo un episodio, comunque, perché il richiamo della musica pesante è troppo selvaggio e rinvigorisce i celebri Spacepirates (2016, Aural Music), come sempre supportati da intensi tour italiani ed europei con la band di Jeff Scott Soto.
Insieme alla produzione dell’attesissimo nuovo album, nel 2017 l’ultima formazione RAIN ha pubblicato il singolo Good Morning Texas (featuring Alessandro Del Vecchio e il produttore americano Beau Hill) e la cover di Disperato Erotico Stomp del concittadino Lucio Dalla, in partenza subito per un nuovo tour europeo sempre con i maestri W.A.S.P.
La recente ristampa per il decimo anniversario di Dad Is Dead, con il disco bonus Live In Russi, ha contribuito a indicare la futura direzione stilistica.
Durante il 2019 e il 2020 la band ha lavorato duramente su una serie di nuove canzoni, insieme alla pre-produzione e al mix di Giuseppe “Dualized” Bassi (Fear Factory e altro), che ha dato una nuova e fresca spinta al suono e agli arrangiamenti, insistendo ancora di più su soluzioni moderne e groovy, che però non ne pregiudicheranno il marchio cruento e concreto.
Nell’ottobre 2021 RAIN ha pubblicato Come back A-Live, il primo libro mai realizzato dalla band, pubblicato da Arcana Edizioni e basato sull’esperienza del tour on-the-road del 2010 negli Stati Uniti con i WASP, scritto da Dave Tonioni (che ha preso parte a quel tour come merchandiser, fotografo, tour manager e molto altro) e acclamato dalla stampa italiana.
Contemporaneamente all’uscita del libro, RAIN pubblicava un nuovo singolo come logica colonna sonora, chiamato Come back A-Live.
Per una band già abituata a farsi acclamare dal vivo, il prossimo album A New Tomorrow, la cui uscita è prevista per la fine del 2022, rappresenta una grande sfida soprattutto a livello creativo. Se i RAIN si sono sempre dimostrati capaci di infiammare i palchi di mezzo mondo, questa volta hanno nel mirino il tuo impianto stereo. Quindi, è meglio che tu sia pronto.
Anno per anno:
La storia dei Rain inizia nel 1980 a Bologna. Tre generazioni di musicisti si sono alternate apportando le proprie influenze e contribuendo alla creazione del sound della band, partendo dall’Heavy Metal puro delle origini fino alla sperimentazione di nuove atmosfere nell’album acustico “Mexican Way”, per tornare a elementi hard ‘n’ heavy con l’ultimo lavoro in studio “Spacepirates”.
Tra il 1998 e il 2007 la band ha pubblicato due album: “Bigditch 4704”, distribuito dalla label greca Eternal Shadows, e “Headshaker”, registrato per l’etichetta francese Deadsun Records. I lunghi tour promozionali dei due album hanno portato i Rain sia in Italia che in Europa, grazie anche alle date a supporto di Paul Di Anno, Michael Shenker, Udo, Iron Savior e Helstar, tra i tanti.
Nel 2008 la band pubblica il disco “Dad is Dead”, che contiene 12 tracce inedite e una cover del classico “Rain” dei The Cult, che vede la partecipazione di Steve Sylvester (Death SS) alla voce. Il disco è stato prodotto e distribuito da Aural Music in tutto il mondo, mentre la distribuzione italiana è stata curata da Audioglobe.
Il tour promozionale di “Dad is Dead” ha portato i Rain in Finlandia, Germania, Polonia, Olanda, Belgio, Francia, Svizzera, Danimarca a supporto di Blaze Bayley (cantante degli Iron Maiden dal 1994 al 1999), e negli Stati Uniti per un tour di un mese a supporto di W.A.S.P. nel 2010.
La produzione in studio è continuata nel 2011 con l’album “XXX”, un’antologia dei 30 anni di carriera del gruppo, in cui alcune delle canzoni più significative della carriera dei Rain sono state riarrangiate e reinterpretate. La collaborazione con Aural Music è continuata anche per questo album, e il 15 ottobre 2011 è iniziato a Tilburg, in Olanda, il “XXX Tour”, che ha portato la band ancora una volta ad attraversare Italia ed Europa.
Nell’ottobre 2013 il desiderio di sperimentare e realizzare un progetto parzialmente diverso ha portato alla pubblicazione di “Mexican Way”, un album acustico. Il disco ha ricevuto ampi consensi sia dal pubblico che dalla critica. Aural Music ancora una volta è stata partner fedele della band occupandosi della distribuzione del prodotto in tutto il mondo. All’interno delle 12 tracce sono presenti anche due canzoni cantate in lingua spagnola.
La band è partita per il tour di supporto di “Mexican Way” attraversando l’Italia partendo in marzo 2014 da Roma, eseguendo il repertorio classico unito a brani estratti da “Mexican Way”, unendo quindi il sound heavy con una componente acustica.
Il 2014 vede l’ingresso in formazione del nuovo cantante Mantis le Sin, di un nuovo chitarrista solista, Amedeo Mongiorgi, e del un nuovo batterista, Andrew Gunner.
Durante il 2014 e il 2015 la band, al lavoro sul nuovo album in studio, ha comunque tenuto numerosi concerti sia in Italia che in Europa (da menzionare la partecipazione a Pistoia Blues nel 2015 a supporto di The Darkness e Black Label Society).
L’album “Spacepirates” viene pubblicato la luce nel 2016, contiene 9 tracce inedite e vede I Rain ritornare a un sound decisamente Hard ‘n’ Heavy. La band inizia immediatamente il tour a supporto del disco accompagnando la band di Jeff Scott Soto in alcune date europee, e battendo l’Italia da nord a sud.
Nell’estate 2016 Mantis le Sin e Amedeo Mongiorgi salutano la band e vengono rimpiazzati rispettivamente da Maurizio “Evil Mala” Malaguti alla voce e da Freddy “V” Veratti alla chitarra solista.
Nel gennaio 2017 i Rain pubblicano un nuovo singolo “Good Morning Texas”, frutto della collaborazione con produttore americano Beau Hill (Alice Cooper, Winger, Ratt) e con Alessandro Del Vecchio alle voci. Il brano oltre che pubblicato come singolo, viene inserito come bonus track nell’edizione speciale in vinile di “Spacepirates”, uscita nell’aprile 2017.
Nel marzo 2017 la band, come tributo a Lucio Dalla, il cantante e artista bolognese scomparso anni prima, realizza una cover del brano “Disperato Erotico Stomp”, che viene anche pubblicato digitalmente e per il quale viene rilasciato un video ufficiale.
Il 31 ottobre I Rain pubblicano una edizione limitata in vinile a 45 giri della cover di “Disperato Erotico Stomp”, e pochi giorni dopo si imbarcano in un tour europeo di 10 date in Italia, Svizzera, Olanda e Germania a supporto di W.A.S.P. per il loro Re-Idolized “The Crimson Idol” 25th Anniversary World Tour.
Dopo un 2018 caratterizzato da impegni live la band ha pubblicato il 26 ottobre 2018 una edizione speciale del classico del 2008 “Dad is Dead” pensata per il decimo anniversario dell’uscita dell’album, edizione completamente rimasterizzata, con una nuova copertina e un bonus disc di materiale live estratto dal “Live in Russi” del 2018.
Durante il 2019 e il 2020 la band ha lavorato su un gruppo di nuove canzoni, con la pre-produzione ed il mix di Giuseppe “Dualized” Bassi (Fear Factory e altri), che ha conferito al suono una nuova freschezza, insistendo ancora di più su soluzioni moderne e cariche di groove, che tuttavia non andranno a rivoluzionare il marchio di fabbrica della band.
Nell’ottobre 2021 i Rain hanno pubblicato “Come back A-Live”, il loro primo libro, pubblicato da Arcana Edizioni e basato sull’esperienza on the road del tour del 2010 in U.S.A. con W.A.S.P. Il libro è stato scritto da Dave Tonioni (che in quel tour fu fotografo, merchandiser, tour manager e molto altro). Contemporaneamente all’uscita del libro i Rain hanno pubblicato un singolo inedito che ne fa da colonna sonora, intitolato appunto Come back A-Live.
Il 2022 ha visto la pubblicazione dei singoli inediti “A New Tomorrow”, “Peace Sells”, cover del brano dei Megadeth, e “Down in Hell”, che hanno aperto la strada all’uscita di un nuovo album, dopo 6 anni di attesa dal precedente lavoro, dal titolo “A New Tomorrow”, pubblicato il 23 settembre. L’album è stato registrato ai Fear Studios (RA – IT), pre-prodotto e mixato da Giuseppe “Dualized” Bassi, e masterizzato da Dan Korneff al Sonic Debris Studio (NY).