domestic arapaima

Domestic Arapaima, un nome, un programma, e non per modo di dire. Il genere proposto dalla one man band livornese è un mix imprevedibile, sbalorditivo e incatalogabile di generi, stili, influenze. Ora si chiama Breakcore. Loro lo chiamavano semplicemente Bilask Music. Si passa dal liscio al black metal all’interno dello stesso brano a velocità supersonica. Se siete interessati a sonorità davvero stimolanti e volete conoscere un mondo in espansione, non dovete fare che continuare a leggere.

Una presentazione per chi non ti conosce


Ciao, sono Francesco Banti, in arte Domestic Arapaima. 182 cm, 80 kg, esporto breakcore dalla provincia di Livorno.

Partiamo dal genere che hai scelto. È molto particolare. Un melting pot di infinite influenze e contaminazioni. Come è successo? Decisione consapevole o caso?


Mi dilungherò un po’ più di su questa risposta perché penso sia importante. Il genere breakcore ha subito varie onde di rivoluzione dalle sue prime apparizioni negli anni 90. La cosa che caratterizza maggiormente questo genere è la possibilità di rubare samples da ogni genere in circolazione e trovare un modo per inserirli in un contesto di breaks di batterie velocissimi, distorti e choppati. Secondo me il breakcore è più un modo di approcciarsi alla produzione di una traccia musicale piuttosto che la canzone in sé.

Cerco di spiegarmi peggio: il breakcore si caratterizza per la sua imprevedibilità, un attimo prima stiamo ascoltando batterie a 200 bpm e subito dopo parte un pezzo folk o metal per poi tornare di botto nell’elettronica piu violenta possibile con gabber kick in loop e stabs hardcore che ti spaccano le orecchie. Per essere imprevedibili è necessario costruire una prevedibilità nella testa dell’ascoltatore, per poi togliergliela di colpo.

La bellezza e la difficoltà sta, a parer mio, nel riuscire a collegare adeguatamente questi mondi completamente differenti, e magari, nel frattempo a far ballare qualcuno.
Detto questo la consapevolezza di fare breakcore non c’è stata da subito. All’inizio tra di noi la chiamavamo Bilask Music.

Come nascono i tuoi brani?


L’idea iniziale era quella di fare come i vari Prodigy, Moby ecc.. che prendevano i sample da canzoni sconosciute per poi costruirci sopra tutto un altro mondo sonoro. Successivamente è stato chiaro che sarebbe stato più divertente creare i sample suonati analogicamente per poi rielaborarli in musica elettronica.

Quindi la canzone viene prima scritta totalmente al pc digitalmente e poi gli strumenti come trombe, fisarmoniche, cornamuse, flauti ecc vengono registrati in studio. In questo caso ho utilizzato molto la piattaforma Fiverr per ingaggiare musicisti per il disco. Tutti i mix sono stati fatti da Samuel Pellegrini che mi ha aiutato moltissimo anche in fase di produzione per quanto riguarda armonie varie e registrazione dei bassi. Invece i master sono stati fatti da Emiliano Pasquinucci alla Solaria mix room.

Le tue influenze?


Igorrr e Ruby my Dear uber alles. Ultimamente sto ascoltando moltissime colonne sonore di classici

Nei tuoi brani c’è anche una forte ironia. Quanto conta oggi il non prendersi troppo sul serio?


Per quanto riguarda il cosa conta oggi non ti so rispondere. Non me ne occupo. Per quanto riguarda le mie canzoni è fondamentale, inoltre è più divertente scrivere cose allegre.

Che cos’è per te la musica?


Comunicazione.

Il limite più forte delle proposte musicali attuali?


La mediocrità. La ripetizione costante dei canoni che sembrano funzionare.

Come lo si può superare?


Studiando.

La musica oggi dovrebbe essere più…?


Meglio.

Una band per cui ti piacerebbe aprire?


Igorrr, Ruby my Dear, Culprate, Venetian Snare.

Una che vorreste aprisse per te?
Igorrr, tra qualche anno.

Il tuo concetto di underground?


Il non mainstream.

La sua ‘malattia’ peggiore? La cura?


Forse farebbe bene a tutti ascoltare generi variegati, e in questo anche la nicchia dell underground puo essere migliorata, ma non saprei.

Una band underground che consiglieresti?


Ottone Pesante.

Una mainstream che ancora ti stupisce?


I Rammstein per i live che fanno.

Ieri l’idea, oggi il disco, e domani…


si vende il disco. Esattamente al link qui sotto
https://sonicbelligeranza.com/2022/10/05/sb11-la-cuadra-by-domestic-arapaima/
Scherzi a parte, il domani riserba un bel tour di tre date in Spagna con Dj Balli di Sonic Belligeranza, l’etichetta che mi produce e che mi sta trovando molte date in giro per l’Italia e L’Europa.

Un’altra data a Vienna a fine settembre e altro che non mancherò di condividere presto. Ma il primo pensiero è sicuramente il secondo album.

Una domanda che non ti hanno mai posto ma ti piacerebbe ti fosse rivolta?


Non è che ti andrebbe di aprire al concerto di Igorrr all Amsterdam Arena?

Un suggerimento per chi decide di iniziare a suonare oggi?


Studia.

Se fossi te ad intervistare, ipotizzando di avere a disposizione anche una macchina del tempo, chi intervisteresti e cosa gli chiederesti?


Gregory Coleman, il batterista che ha creato l’amen Break. E’ morto povero e sconosciuto nonostante l’amen break sia il sample più utilizzato nella storia della musica elettronica. Gli chiederei se è inscritto alla Siae.

Un saluto e una raccomandazione a chi ti legge
Grazie a chi ha trovato il tempo di leggere e grazie a chi si interessa di questo progetto come Tempi Dispari.
Mi raccomando compratemi il disco.

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