Tra i dischi che mi hanno più colpito tra il 2022 e il 2023 rientra sicuramente “The Lifeblood” dei Teverts, una perla che nessun appassionato di underground e di stoner può perdere.
Forse passato un po’ in sordina il disco del power trio beneventano, oltre a trasmettere una potenza sonora non indifferente, ci rende partecipi con le liriche di un “risveglio”, una voglia di rinascita che si ode già dai primi due brani, la bellissima “The Lifeblood” e “Draining my skin”. Il livello tecnico è ineccepibile con la voce del vocalist che alterna momenti di furia e disperazione a una narrazione che enfatizza maggiormente il significato dei brani. Le chitarre ricamano melodie accattivanti diventando mastodontiche, con un basso a sostenere con pesantezza i ritmi di batteria, martellante, precisa che senza esagerare permette ad ogni brano di funzionare a dovere. I Teverts sostengono la forma canzone in maniera semplice e permettono all’ascoltatore di godere pienamente di ogni brano.
Non manca spazio alla psichedelia e allo stoner più classico come in “Under Antares Light” o “UVB 76” ed inoltre la produzione è di ottima fattura, curata personalmente dal mastermind della band.
A completare il tutto l’artwork di Solo Macello che sulla copertina formato vinile risulta veramente spettacolare.