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I Doors pionieri del doom metal alla pari dei Black Sabbath. Prima di urlare allo scandalo per un accostamento che potrebbe sembrare azzardato, analizziamo il ragionamento che ha portato a questa conclusione. Potremmo partire da una semplice considerazione. Se i Beatles sono stati decretati come inventori dello scream grazie alla sola introduzione di Helterskelter, i Doors possono serenamente essere considerati pionieri del doom metal grazie ad interi brani.

Ma quali sono i tratti caratteristici del doom che coinvolgono la band di Morrison? Atmosfere cupe, ritmo lento, pesante, testi che riguardano la morte, l’alienazione, la decadenza della società. Sono tutti aspetti che i Doors presentano in diverse canzoni e ben prima dell’arrivo dei Black Sabbath. Tant’è che lo stesso Tony Iommi ha indicato gli stessi Doors tra le sue influenze. E non solo lui. Lee Dorrian, ex cantante dei Napalm Death e fondatore dei Cathedral, ha dichiarato che “la teatralità e il misticismo dei Doors erano elementi fondamentali che molti gruppi doom hanno cercato di replicare”.

Anche Wino Weinrich dei Saint Vitus ha sottolineato come i Doors abbiano introdotto un senso di malinconia e introspezione nel rock, aprendo la strada a un approccio più meditativo e pesante. La domanda quindi è: perché i Doors non vengono nominati, se non alla stessa stregua dei Black Sabbath, almeno tra gli ispiratori del genere? Anzi, in verità, quando si parla di doom, non sono per nulla presi in considerazione. Eppure il loro apporto per lo sviluppo di questo stile è innegabile.

Al di là dei brani proto doom come The End o Riders on the storm, la canzone più indicativa è sicuramente L’America, presente su L.A. Woman. Una canzone doom a tutti gli effetti e con tutti i crismi. Eppure rarissimamente, per non dire mai, mi è capitato che venisse citata come fonte di ispirazione o influenza. Per quale motivo? Stilisticamente entrambe le band sapevano creare tensione attraverso il contrasto tra momenti di calma e improvvise esplosioni di suono. Tecnica che la fa da padrona nel doom metal, dove i cambi di tempo e le pause drammatiche amplificano il senso di disperazione e urgenza.

Eppure Morrison e compagni paiono essere ignorati. Tuttavia, da un certo punto di vista, potremmo addirittura dire che se i Black Sabbath hanno canonicizzato il genere, i Doors hanno ‘creato’ i Black Sabbath. Come tutti i generi musicali, anche il doom non ha una sola origine. È piuttosto la summa di influenze diverse che attraversano la psichedelia e l’hard rock, fino a convergere in una musica che celebra l’oscurità in tutte le sue forme.

Ed entrambe le band hanno sviluppato questo aspetto. Viene da sé che le analogie non possono essere eseguite sui suoni. I Sabbath avevano sonorità decisamente più dure rispetto ai Doors. Ciò non diminuisce i numeri punti di contatto. Volendo ampliare lo spettro di ciò che può riportare all’estetica musicale doom, potremmo anche fa rientrare alcune composizioni dei Pink Floyd e Obscured by coud è di certo un buon riferimento, con tutti i limiti del paragone.

Tirando le somme. Parlare esclusivamente di Balck Sabbath come padri del doom è inesatto, limitante e limitativo. Sono molteplici ed eterogenee le influenze e le contaminazioni che ha subito. In primis, appunto, quella dei Doors sotto più punti di vista.

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