“…le cose che contano per me non saranno di certo cambiate da un virus.”
Come sarà la musica della fase 2? Live, acustica, analogica, vintage, elettronica, domestica…come è cambiato, cambierà e come sarà il lavoro del musicista da qui in poi?
La musica è musica. Non ha fasi. La musica è nel cuore e nello stomaco delle persone. Forse per un po’ cambierà il modo di farla arrivare alla gente, ma cambiare è divertente, se solo per un po’.
Le cose cambieranno effettivamente o, come ha detto Zerocalcare, si tornerà semplicemente “alla tristezza della nostra vita senza neppure più la scusa del virus”?
Forse la sua vita è triste, la mia è meravigliosa. Lo è perché le cose che contano per me non saranno di certo cambiate da un virus. La mia musica è tra le cose che non subiranno mai nessun tipo di influenza.
Troppi live streaming per un pugno di like o il solo sistema per cercare di far circolare la propria arte?
Ho odiato i Flashmob ma ho amato i live streaming. I primi erano imposti, gente stonata che ti costringeva ad ascoltarli, nonostante cercassi di nascondermi in casa. Gente senza nessuna cura del dolore dei propri vicini.
Il live streaming, invece, ti dà la possibilità di scegliere, come un concerto, o ci vai o non ci vai.
Limiti e potenzialità del settore, ossia quali mancanze e quali punti di forza ha evidenziato la quarantena?
Non faccio il politico. Io suono, poi le soluzioni sono compito di chi ci governa. Credo solo che siamo in buone mani o, quantomeno, abbiamo rischiato di essere in mani peggiori.
Questo periodo sarà servito a far capire alle persone che l’artista o, il musicista nello specifico, è un mestiere come qualunque altro e non un hobby?
Abbiamo suonato gratis per rendere migliore la quarantena, ora spero che si ricordino di noi dopo, che ci paghino quanto meritiamo. Altrimenti, il prossimo disco lo scrivo, lo canto e lo suonerò live solo per mia figlia.
Cose da fare per rilanciare il settore?
Dipende da noi artisti. Se alziamo la qualità la gente sarà educata ad ascolti migliori. Certamente, dipende molto anche dalle radio e dai giornalisti, che devono smettere di essere al soldo delle major.
Molte scuole di musica sono anche associazioni culturali, progetti per il futuro, ossia, come sopravvivranno?
Non ne ho idea.
Una cosa che hai imparato da questa quarantena
Che mi piace stare a casa ad ascoltare bella musica, che le persone che mi mancano davvero sono pochissime, che ho più tempo per scrivere e per riempire di carezze chi amo.
Se dovessi trovare una canzone simbolo per quello che è accaduto (non per forza contemporanea) quale sceglieresti e perché?
Society di Eddy Vedder, parla di come sia necessario privarci del superfluo e dare importanza alle cose vere. E’ un vaffa al capitalismo. Credo sia il nuovo inno del comunismo moderno.
La prima cosa che farai nel post quarantena?
Restare in quarantena e registrare il mio nuovo disco con Luigi Mitola, Valerio Fuiano, Fabrizio Iarussi e Mario Canfora.