Reduce dalla recente pubblicazione del suo primo disco, Daniele Mammarella ci racconta la sua musica per la fase 2.
Come sarà la musica della fase 2? Live, acustica, analogica, vintage, elettronica, domestica…come è cambiato, cambierà e come sarà il lavoro del musicista da qui in poi?
Beh penso che potrebbe cambiare sia in meglio sia in peggio il lavoro del musicista; da un lato, la ripartenza dei live sarà davvero molto lenta e quindi per chi riesce a vivere solo di musica dal vivo sarà un po` complicato…
D’altro canto, durante questa quarantena (almeno così mi è parso) si è acquisita o, più o meno, si sta acquisendo la consapevolezza del valore del musicista e della musica nella società, quindi riconoscere il valore di questo nobile mestiere.
Le cose cambieranno effettivamente o, come ha detto Zerocalcare, si tornerà semplicemente “alla tristezza della nostra vita senza neppure più la scusa del virus”?
Mah sono sempre stato un grande ottimista, ovviamente anch’io ho i momenti tristi dove la prima cosa che penso è “andrà tutto male”, “come farò” e “bla bla bla” ma non me la sento di mettermi dalla parte di quelle persone che definiscono la vita “triste”, la vita è una e cavolo, cerco di viverla al meglio delle mie possibilità.
Troppi live streaming per un pugno di like o il solo sistema per cercare di far circolare la propria arte?
Anche se fosse per un pugno di like sinceramente non ci vedo niente di male, poiché chi clicca quel pulsante vuol dire che sta esprimendo un certo godimento per il tuo lavoro.
Si punta un sacco ormai sui social e io personalmente li trovo una grandissima opportunità! È un modo “”comodo”” per far arrivare la tua musica ad orecchie distanti migliaia di chilometri da te, penso che ognuno di noi debba sfruttare queste piattaforme per farsi conoscere da un vasto pubblico.
Limiti e potenzialità del settore, ossia quali mancanze e quali punti di forza ha evidenziato la quarantena?
Sicuramente la penso come ho risposto alla prima domanda.
Questo periodo sarà servito a far capire alle persone che l’artista o, il musicista nello specifico, è un mestiere come qualunque altro e non un hobby?
Di certo si sono smosse un po` di acque sull’argomento, e aggiungerei, finalmente! Ora vediamo di passare dalle parole ai fatti però!
Cose da fare per rilanciare il settore?
Dipende, ci sto ancora pensando.
Molte scuole di musica sono anche associazioni culturali, progetti per il futuro, ossia, come sopravvivranno?
Purtroppo non c’è una visione ancora chiara su questo argomento, l’unica cosa che posso dire è che mi auguro che torni tutto come un tempo il prima possibile.
Una cosa che hai imparato da questa quarantena
Dedicare molto tempo allo strumento.
Se dovessi trovare una canzone simbolo per quello che è accaduto (non per forza contemporanea) quale sceglieresti e perché?
Bella domanda, probabilmente “A wonderful world” di Zucchero.
La prima cosa che farai nel post quarantena?
Ovviamente andare in studio per registrare il prossimo album, ce l’ho pronto ormai da un po` e non vedo l’ora di farvelo ascoltare!