Assolutamente degno di nota e di attenzione l’ultimo singolo dei novaresi Locus Animae. La band è fautrice di un metal contemporaneo in salsa death di pregevolissima fattura. Il nuovo Magia d’inchiostro inizia con un duetto a cappella tra voce maschile e femminile. Cantato in italiano. Il ritmo subito si fa incalzante. Batteria in blast beat, voce maschile in scream contrapposto alla sognante melodia femminile. Rincara la dose poi l’intervento di una terza voce in growl. Ma i cambi non sono terminati. Anzi. A metà composizione un nuovo cambio di atmosfera. Le note di un pianoforte introducono questo nuovo spazio sonoro. Inizialmente solo voce femminile. Poi, in crescendo, voce maschile, orchestrazione, e ritorno a vele spiegate con le chitarre. Il ritmo si rifà sostenuto. Torna la velocità, l’impatto sonoro.
Ottima la contrapposizione tra la base strumentale e la voce melodica femminile. Ottimi gli intermezzi orchestrali a porre i giusti accenti prima del finale. Un brano davvero superbo, che denota una grande padronanza del mezzo espressivo e della tecnica strumentale. L’intreccio delle voci merita una menzione. In più passaggi ricorda l’affastellarsi del cantato di un musical. E forse è proprio questo che i Locus Animae hanno cercato do costruire. La complessità del brano porta esattamente in questo tipo di frangenti, in salsa death/black metal. Molto buona la produzione. I suoni sono potenti, pieni, mai caotici, strumenti e voci sono sempre distinguibili. Nessun tentennamento, nessun punto debole. Un elogio va fatto anche alla batteria, perfetta. Un controllo estremo anche nei punti più veloci.
Concludendo. Come sempre in questi casi, un brano non è sufficiente per dare un punto di vista esauriente ed esaustivo. Per ora non si possono che fare i complimenti ai Locus Animae. La maturità del songrwriting è davvero impressionante per un combo composto da ragazzi così giovani. Non resta che aspettare con trepidazione il disco completo.