Molti la conoscono come quella ragazza un po’ timida, cuffie nelle orecchie, che canta Try di Pink mentre lavora su di una spiaggia: la gente si ferma ad ascoltarla e rimane incantata.
E’ lo spot dell’ultima edizione di X-Factor Italia (vedi video in basso), dove Virginia Veronesi impersona un’ipotetica concorrente del talent-show che dalla vita di tutti i giorni arriva sul palco a cantare con Chiara Galiazzo. In poco più di un minuto il sogno di una ragazza che vuole fare la cantante, alla fine una cosa non molto diversa da quella che è accaduta proprio a Virginia che vede nei negozi il suo primo singolo uscito da una settimana intitolato When I was you, scritto e composto da Gaetano Cappa che affiancando Morgan ha contribuito alla vittoria di Chiara e Michele Bravi. Ma chi è Virginia Veronesi? Ventitré anni da Lodi e già un buon bagaglio esperienze nel mondo della musica.
Come ti se avvicinata alla musica?
Io ho cominciato molto presto, a 4-5 anni, spinta in modo benevolo dai miei genitori perché erano “stanchi” di sentirmi cantare a casa e allora hanno voluto incanalare tutta questa mia voglia in un percorso di studi. In casa si è sempre ascoltata tanta musica e credo che anche questo mi abbia influenzato. In ogni modo il mio è stato un percorso standard: ho cominciato con il canto classico e la teoria musicale; successivamente ho deciso di avvicinarmi a un percorso moderno più vicino alle mie corde. Dopo le superiori ho deciso di intraprendere il canto a livello professionale e così sono entrata in un’accademia di musical a Milano dove mi sono poi diplomata nel 2012 quando poi è cominciata tutta questa avventura.
E qui quindi inizia la vera carriera
Ho avuto l’occasione di mettere in pratica quello che avevo studiato attraverso vari spettacoli, alcuni semiprofessionali e altri professionali come Anastasia (nel ruolo di Anastasia) o Mamma mia! (nel ruolo di Sophie).
E poi l’occasione a Sky
Si il direttore dell’accademia che frequentavo mi ha passato questo casting perché cercavano un volto e una voce per interpretare lo spot che poi tutti avete visto. È stato un incontro fortuito poiché sono stata scelta ma poi il percorso è stato assolutamente lineare, con varie audizioni fino alla scelta finale per il ruolo. Ma devo dire la verità che in realtà alla prima selezione ho deciso di andare solo all’ultimo poiché per vari impegni non potevo, ma mi sono detta “Ci provo lo stesso dai!” e devo dire che è andata bene…
Ok sei diventata il volto di X-Factor Italia, ma non dirmi che non avevi pensato di fare le selezioni!
Devo dirti la verità non ci ho mai pensato! Ma fondamentalmente perché a livello caratteriale non sono predisposta a sopportare un certo tipo di carico e quindi sono contenta di aver fatto questo percorso parallelo al programma.
Ma tu questi talent show sulla musica come li vedi?
Da un lato li vedo bene perché possono essere una chance per tutti quelli che hanno voglia di intraprendere questo percorso, ma dall’altro lato credo che ci voglia molta coscienza di sé e di quello che si vuole fare per affrontare quell’ambiente. Si è molto esposti e si è anche spesso tirati da una parte e dall’altra e quindi bisogna essere molto fermi sulle proprie idee e su quello che si vuole realizzare altrimenti credo non si sa bene poi dove si vada a finire.
Adesso esce il tuo primo singolo When I was you. Come è nato?
Dopo lo spot mi è arrivata questa proposta da Gaetano Cappa (compositore del brano, ndr) con cui avevo già collaborato ed è cominciato questo progetto.
E come è andata?
Eh è stato un anno bello impegnativo! Sia mentalmente che fisicamente perché mi sono addentrata ancora di più in questo mondo: progettazione, creazione, lo studio di registrazione per me sono stati momenti molto intensi e importanti.
Vieni dal teatro, dallo spettacolo in diretta, dal pubblico, dalle prove, come è stato l’impatto con questo mondo un po’ diverso?
E’ stata tosta! È un modo diverso di vivere la musica, però devo dire che con Gaetano ci siamo trovati sempre molto bene e ci siamo aiutati a vicenda. Io comunque ci provo, non mi arrendo di certo!
Ma come ti approcci alla musica?
Io scrivo, ma non ho cominciato adesso, in realtà lo facevo anche prima, e suono il piano buttando giù anche qualche pezzo, anche se io principalmente mi concentro sui testi. Sono potremmo dire che sono autobiografici: idee non ancora sviluppate legate alle cose che vivo e che per ora sono sul mio computer e non ho fatto vedere a nessuno! Comunque sono una persona abbastanza introspettiva e tendo ad analizzare tanto quello che mi capita durante la giornata e così lo riporto su carta.
E in futuro?
Vediamo… Io intanto continuo a studiare sperando di mettere in pratica quello che imparo.