Intervista raccolta da Benedetta Lattanzi
Cinque anni sono passati dalla sua partecipazione al talent show X Factor, durante il quale ha fatto innamorare il pubblico con la sua voce inconfondibile. Oggi Stefano Filipponi torna con un nuovo singolo, Messaggi Subliminali, ed una nuova veste elettronica.
La tua carriera professionale inizia con X Factor nel 2010, un’esperienza che ti ha sicuramente segnato. Tuttavia molti pensano che gli artisti che vengono lanciati da questi talent non siano “allo stesso livello” di chi ha avuto una gavetta molto più dura. Cosa ne pensi?
Dipende dall’artista, ce ne sono alcuni che arrivano al talent molto preparati con una storia musicale già molto sviluppata alle spalle. Mentre altri hanno meno esperienza e sono alle prime armi. Credo che ogni artista debba cominciare da qualche parte e, dato che non ci sono più i talent scout come un tempo, la strada più immediata è sicuramente quella dei talent show.
Durante lo show hai avuto come vocal coach Rossana Casale: c’è qualcosa di particolare che hai imparato da lei, sia a livello professionale che umano?
Rossana per me è stata un grande punto di riferimento sia artistico, che umano, la persona che mi è stata più vicina nel corso del programma e che mi ha accompagnato in ogni mio passo. Da lei ho imparato l’arte dell’interpretazione e ha cambiato radicalmente il mio modo di fare musica. Non so cosa avrei fatto se non ci fosse stata lei. Rossana Casale è una creatura meravigliosa e sono orgoglioso di essere suo amico.
Il tuo nuovo singolo, Messaggi Subliminali, affronta il tema dell’incomunicabilità tra due persone ed è dedicato ad un tuo caro amico prematuramente scomparso. Cosa pensi che direbbe lui di questo tuo omaggio?
Non so cosa avrebbe detto Ottavio di questo mio omaggio. Era carismatico, pieno di talento e di idee straordinarie, sicuramente un po’ eccentrico! Quindi, potrebbe essere che non gli sarebbe piaciuto. Io spero di avergli reso omaggio nel migliore dei modi.
Pensi che la difficoltà di comunicazione sia anche un po’ complicata dall’ormai largo uso di applicazioni di messaggistica e social network che in un certo modo bloccano il caro vecchio “faccia a faccia”?
Sicuramente i social network non permettono una comunicazione diretta e efficace come quella del “faccia a faccia”, però, in mancanza d’altro, per me e Ottavio è stata fondamentale, perché ci ha permesso di rimanere in contatto: io, cercavo in ogni modo di interpretare e di decifrare i suoi “messaggi subliminali”!
A proposito di social network: sembri essere abbastanza attivo sui tuoi canali ufficiali, interagisci spesso con i fan. In cosa pensi ti abbia aiutato di più la possibilità di avere questo contatto diretto con i tuoi sostenitori?
Questo contatto diretto mi ha aiutato tantissimo nella condivisone dei miei stati d’animo e, soprattutto, della mia musica. Mi ha permesso di conoscere tante storie diverse, di persone sensibili, alcune delle quali sono entrate nella mia vita. I miei fan mi hanno aiutato in momenti non proprio felicissimi per me. Spero di aver restituito in qualche modo il loro grande affetto.
Tra le varie cover che hai realizzato nella tua carriera figura anche Salve Rociera. C’è un motivo particolare che ti ha spinto a rivisitare questo brano?
Questo è un brano che piace tantissimo a mia nonna Maria, a cui sono molto affezionato. Lo cantano al convento dei frati del mio paese, al quale sono molto affezionato. È una struggente preghiera piena di passione, che mi fa ricordare il mare e la mia terra.
E per quanto riguarda A me me piace a Nutella? Come è nata la tua versione di questo brano?
In realtà è nata da un mio progetto artistico sulla sublimazione del trash. Credo che, attraverso l’arte e la poesia, si possa trasformare tutto quello che abbiamo intorno, anche quello che ci sembra brutto. Molti hanno frainteso questo mio intento, ma ho cercato di seguire comunque il mio istinto e la mia ispirazione.
Nel 2007 ti avvicini alla lirica ed ora ti ritroviamo in una veste tutta nuova, più orientata verso l’elettronica. Avevi già sperimentato un cross-over tra lirica ed elettronica con l’aria Un bel dì vedremo, credi che ci sarà spazio in futuro per ripetere l’esperienza con un nuovo brano?
Grazie per questa domanda, sono felice che il mio intento di sperimentare con la lirica e l’elettronica sia stato capito! Spero che ci sarà ancora spazio in futuro per ripetere quest’esperienza. La lirica e l’elettronica sono due generi che mi appassionano tantissimo!
Hai un messaggio per i tuoi fan?
Vorrei solo ringraziarli uno per uno per tutto quello che mi danno ogni giorno, sono fonte di grande ispirazione per me, mi aiutano a non mollare e sono per me un grande dono!